Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 2 ottobre 2015, ha rigettato la domanda di disconoscimento di paternità proposta dalla coppia i cui embrioni, a causa di uno scambio di provette, erano stati destinati alle procedure di procreazione medicalmente assistita per un’altra coppia.
Il TAR Lombardia ha dichiarato l’illegittimità delle delibere con le quali la Giunta della Regione Lombardia aveva stabilito di porre a carico delle coppie l’intero costo delle prestazioni per la PMA di tipo eterologo. Secondo il TAR, l’attribuzione del costo totale delle prestazioni alla coppia finisce con il provocare la lesione del nucleo essenziale del diritto alla salute, inteso anche nella sua dimensione psichica, e della libertà di autodeterminarsi in ambito procreativo della coppia.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione sono intervenute sulla questione dell’onere della prova nelle azioni risarcitorie per il danno da nascita indesiderata e sull’annoso e complesso tema della legittimazione ad agire per c.d. "wrongful life".
Nell’ambito di un ricorso in via principale, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della legge della Regione Calabria n. 27/2014, in tema di donazione di organi e tessuti.
La Corte di cassazione francese ha stabilito che il reato di intralcio all’aborto si estende anche alle condotte che siano di impedimento ad attività meramente volte ad ottenere informazioni circa la possibilità di procedere ad una interruzione volontaria di gravidanza.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha escluso che il divieto di ricerca sugli embrioni crioconservati previsto dall’art. 13 della legge 40/2004 violi l’art. 8 CEDU.
La High Court ha respinto il ricorso di un uomo che, affetto da sindrome locked-in e gravemente disabile, voleva porre fine alla propria esistenza recandosi in Svizzera per il suicidio assistito e sosteneva la contrarietà alla CEDU delle regole disciplinari del General Medical Council inglese.
La High Court per l’Inghilterra e il Galles ha autorizzato la registrazione di un parental order oltre il termine di sei mesi previsto dalla legge.
La Corte EDU ha dichiarato all’unanimità che i ricorsi presentati dalla moglie di Tony Nicklinson e da Paul Lamb, aventi ad oggetto la presupposta incompatibilità con la Cedu del divieto di suicidio assistito previsto dalla legge britannica, sono inammissibili.
La High Court irlandese ha rigettato l’istanza per ottenere il congedo di maternità presentata dalla madre di un bimbo nato attraverso il ricorso alla maternità surrogata.